venerdì 27 luglio 2007

Acacus Raid Moto - Libia 13-21 luglio 2004

Sono le 2 di notte e sono ancora al lavoro.
Ultimamente lavoro di notte, di sabato e domenica e pure ad Agosto.
Basta ho bisogno di una vacanza!
Il richiamo dell’Africa dopo il viaggio "soft" col 1150 in Tunisia non si è mai sopito.
Ma andare col muccone nel deserto non è certo rilassante!
La proposta di AnM della Libia con volo e moto a noleggio è proprio l’ideale in quanto in un solo giorno di viaggio si arriva direttamente a sud della Libia dalla propria città. Via mare-terra occorrerebbero diversi giorni. (costo 1700 euro comprensivo di tutto, io ho risparmiato 430 euro perché il volo fino a Tripoli l’ho preso con i punti quindi mi è costato 1300 euro.


Arriva il giorno della partenza, ho dormito pochissimo per la tensione, e a milano mi ritrovo con gli altri partecipanti.
Alla fine alla guida delle moto siamo in 13 (forse essere un po’ di meno sarebbe stato meglio, ma cmq la compagnia è stata buona).
Ci sono alcuni come me alle prime armi ed altri abbastanza + smaliziati (c’è il conce ktm di Firenze che ha preparato e fornito le moto ed è stato diverse volte campione italiano di enduro).
Ci attendono 1300 km di cui solo un centinaio su asfalto.
Arriviamo alla base (Fjeij) e le moto sono lì ad attenderci. Ognuno sceglie la sua.
Sono ktm 525 mxc nuove di pacca (hanno solo 4 viaggi prima del nostro).
Sono state preparate ad hoc per evitare i problemi avuti l’anno scorso (forature, scarichi che si disintegrano, leve spezzate).
Montano le mitiche desert e chicche sono le mousse e lo scarico artigianale. I paramani sono quelli rinforzati Ufo.
Con le moto non ci sarà nessun problema e tutte termineranno il giro.
Si parte per la prima tappa e dopo pochi km di asfalto inizia il vero viaggio.
Le moto sono leggerissime (117 kg) e dopo poco si riesce a prendere confidenza.
Il primo giorno facciamo 170 km e le emozioni provate sono infinite.
La sera ½ ora prima del tramonto ci si ferma per montare il campo, il cibo non è granchè e si mangia per terra ma questo non pesa per niente considerato che per tutti l’importante è solo andare in moto.
La sera i due meccanici controllano tutte le moto e serrano tutti i bulloni allentati.
Ci sentiamo un po’ partecipanti della Dakar in quanto ci chiedono anche se le nostre moto hanno problemi particolari.
La temperatura di giorno è ideale (20-25 gradi) e di notte il minimo non è mai sceso sotto i 5 gradi.
I tramonti ed i cieli stellati sono quelli noti a tutti.
La mattina la sveglia era Dino che accendeva una moto ed iniziava a sgasare (bellissimo risveglio).
La seconda tappa è stata di quasi 300 km e su terreni vari.
Facciamo una mulattiera sassosa e faccio il primo volo. Mi va di culo, considerato i grossi sassi, in quanto non mi faccio niente.
Il terreno è molto vario e si va dai sassi ai sabbioni, dai plateau da 130 km/h (senza fermo le 525 arrivano a superare i 170 km/h) alle gobbe di cammello e alle dune.
Uno dei due mecca (Frodo) è un pazzo scatenato. Con le ciabatte e senza nessuna protezione si arrampica in moto su dune alte + di 100 metri galleggiando sulle creste delle dune (che spettacolo!)
Le cadute e le sdraiate di tutti i partecipanti sono all’ordine del giorno ma per fortuna mai nessuna seria.
Alla sera il consumo di aulin è spropositato.
Il terzo giorno c’è una sosta forzata a Ghat in quanto, difficile da crederci, non si trova la benzina.
Ne approfittiamo per una doccia in campeggio.
Il giorno dopo si parte per l’Acacus, passaggio alla frontiera per attraversare 5 km di algeria, ed inizia lo spettacolo.
L’Acacus è bellissimo ed i paesaggi lunari.
Usciti dall’Acacus dopo 2 giorni percorriamo un lungo plateau alla cui fine iniziano delle dune con pendenze molto dolci.
Si sale e si scende ma la luce del sole crea degli effetti strani che fanno sembrare le dune pianeggianti, spesso andando sulle dune non si riesce a capire se si sta salendo o scendendo mah!!
L’apice si raggiunge ad una sosta pranzo in mezzo ad un grosso plateau quando sdraiati a terra per riposarsi Frodo mette il cd The dark side of the moon.
Nel pomeriggio mentre ci dirigiamo verso l’ultimo campo nel deserto faccio un bel volo.
Si procede su piste che si districano in mezzo ai sassi.
Io ne seguo una diversa dagli altri e quando mi accorgo che non sono + a vista faccio la puttanata.
Per paura di perdermi taglio procedendo tra i sassi. Ne becco 4 grossi in serie e la moto inizia a saltellare a destra e sinistra fino a quando non si impunta su un sasso di basalto grosso come quelli dei marciapiedi.
Volo dell’angelo e grosso spavento di essermi fatto male e rimasto da solo.
Per fortuna non mi sono fatto niente e riesco a raggiungere la pista e a fermare la jeep. Il tempo di constatare i danni a me (penso solo di aver battuto col petto sul manubrio) ed alla moto (manubrio stortato) e via di nuovo in sella.
L’ultimo giorno è prevista un giro ai laghi.
Per arrivarci bisogna scavalcare 3 catene di dune per un totale di circa 60 km tra andata e ritorno.
Le jeep non ci seguono perché non ce la fanno a scavalcare le dune.
Dopo i primi 2 km la metà del gruppo abbandona per la difficoltà.
Io sono indeciso se proseguire o meno ma alla fine mi dico che se non vado avanti di sicuro avrò dei rimorsi.
Ed infatti è così, lo spettacolo dall’alto delle dune è favoloso, le oasi in mezzo al deserto con l’Acacus valgono da sole il viaggio.
La soddisfazione poi di avercela fatta è unica e alla fine riesco a superare dune che il primo giorno non avrei mai pensato di scavalcare. In discesa culo indietro e gas a manetta e riesco a scendere anche da muri da pista nera di sci.

E’ il secondo viaggio che faccio con Anm (il primo in thailandia nel 99) e la formula della moto a nolo la trovo conveniente. Spero che l’anno prossimo facciano anche l’Egitto che quest’anno è saltato. In tunisia con la mia moto tra nave, gomme, tagliando e cose varie ho speso quasi la stessa cifra. Ma con una moto leggera e non tua si cazzeggia di + ;-).

Al prossimo viaggio......

salvatore

giovedì 26 luglio 2007

Thai Moto con Avventure nel Mondo 5 – 19 Agosto 1999

Quello che segue è il racconto di una vacanza indimenticabile effettuata in Thailandia ed "organizzata" da Avventure nel Mondo (AnM).


Il gruppo era formato da nove persone provenienti da varie parti d’Italia ed accomunate dalla passione per la moto.
Tale passione è risultata essere il collante tra i partecipanti, che pur avendo diverse attitudini e necessità, sono riuscite a convivere senza i grossi problemi che di solito sorgono durante le vacanze ed incrinano i rapporti anche tra amici di lunga data.


5/8 Di solito i voli prenotati da AnM prevedono scali intermedi per spuntare tariffe convenienti. A noi è toccato il Cairo, dove dopo incalzanti richieste siamo riusciti ad ottenere a scrocco l’hotel per la notte dalla compagnia aerea e siamo riusciti anche a fare un salto alle piramidi di Giza.



6-7/8 Dall’Europa all’Africa all’Asia. Siamo proprio in viaggio. Arrivati a Bangkok la prima sorpresa: sono stati persi due zaini cosicché due compagni di viaggio hanno potuto dimostrare che si può effettuare un vacanza intercontinentale partendo con il solo bagaglio a mano.
BKK al primo impatto risulta essere una caotica, smoggosa e supertrafficata metropoli orientale. Ad un secondo sguardo …. pure. Comunque vale la pena spenderci qualche ora per visitare il Gran Palace e Khao San Rd, facendosi scarrozzare dai "tuk tuk" che sono guidati da dei gran figli di buone thailandesi!
Questi cari ragazzi a tre ruote vi chiederanno di andare nei negozi con loro convenzionati; non accettate. Oppure si, se avete voglia di vivere una strana avventura metropolitana come abbiamo fatto noi. Infatti, di ritorno dal Gran Palace, abbiamo accettato di andare presso una gioielleria che avrebbe pagato al nostro autista di tuk tuk il pieno di benzina se fossimo rimasti all’interno del negozio per più di dieci minuti. Solo che il gioielliere dopo appena due minuti ci ha sbattuti fuori con grande delusione del tuk tuk-tista che si è visto sfumare il pieno di benzina e si è incazzato come un muflone delle alture. Rosso di rabbia pretendeva di portarci in un altro negozio per farci provare lo stesso giochetto. A quel punto lo abbiamo mandato a pascolare i suoi mufloni senza dargli una lira e ci abbiamo trovato altri tuk tuk. Per le 17.30 eravamo alla stazione di Hualampong a prendere il treno per il nord verso Chiang Mai, che puntualissimo è partito alle 18.00.
N.B. Il treno in Thailandia è il mezzo più comodo per muoversi; quello con le cuccette è quasi un grand hotel con il tipo che ti prepara i letti, la tipa che ti offre da bere ed altre piccole sorprese che rendono questa esperienza deliziosa. Per andare a Chang Mai ci vogliono 14 ore, quindi è consigliabile fare i trasferimenti di notte.


8/8 Puntuali alle 8.00 arriviamo a Chang Mai. Il bello dei viaggi AnM è che non sono viaggi strettamente organizzati ma viaggi che si basano su esperienze vissute da precedenti viaggiatori. Infatti al nostro arrivo troviamo chiusa l’agenzia di servizi che ci doveva offrire il pacchetto per il giro in moto. Poco male. Infatti troviamo una simpaticissima signora che ci porta all’albergo di sua proprietà e da qui iniziamo a metterci in movimento per capire dove acquistare il pacchetto per il tour in moto. I prezzi che ci sparano sono molto alti rispetto ai 300 $ preventivati. Alla fine il marito della signora che ci ha accompagnato in albergo avanza la sua offerta per il tour. Loro non forniscono le moto però hanno dei conoscenti che le affittano.La sua offerta non è male ma la nostra contrattazione dura circa un’ora. Prima però vogliamo vedere che moto possono fornirci così andiamo prima al garage. Sono Honda 250 cc 4T da enduro quasi nuove, buona gommatura a "lisca di pesce" e motore in ottimo stato. Alla fine la trattativa è conclusa per moto, guide, 4x4 di appoggio, vitto, alloggio ecc. Per le 13.00 siamo pronti, abbiamo scelto ognuno la sua moto, caricato i bagagli sul 4x4 e via, si parte tutti in fila dietro Sin e Nani le nostre guide locali. Prima tappa le cascate di Mae So quasi trenta metri di salto con un bel laghetto sotto dove ci facciamo un gran bagno. Mangiamo lì serviti dalle nostre guide e poi si riparte. Verso il tramonto comincia a piovere e la temperatura scende notevolmente. Arriviamo con il buio al villaggio di Soppong, sono le 20.00. Alloggiamo al Cave Lodge in bungalow molto carini. Ceniamo lì e poi ci facciamo un paio di birre e due chiacchiere.


9/8 Verso le 8.00 andiamo a visitare delle grotte molto belle che si trovano lì vicino. Poi partiamo alla volta di Pa Daeng Fish Cave, una locaità che è lungo la strada. Qui c’è una grotta sacra dentro la quale sgorga una sorgente d’acqua che forma un piccolo torrente pieno di pesci gatto di dimensioni enormi. Mangiamo pollo e riso thai nei baracchini lì fuori (ottimo cibo, nessuno si è mai sentito male!). Ripartiamo per Mae Hong Son che raggiungiamo in breve. La strada asfaltata è piacevole ma siamo tutti in attesa di qualche sterrato. Visitiamo i wat (templi) della città. Il più bello è Wat Phara That Doi Kong Mu che si trova in cima ad una collina con una meravigliosa vista sulla vallata. Dopo di che andiamo con le nostre guide al mercato locale dove loro fanno la spesa per la cena. Quindi ripartiamo alla volta del Long Neck Village (villaggio delle donne giraffa). Sotto una pioggia monsonica ci troviamo a percorrrere il primo fuoripista del tour, un lungo sterrato di fango viscido e guadiamo ben 11 torrenti in piena intervallati da incontri con qualche elefante. Arriviamo al villaggio zuppi ma super eccitati. Facciamo un giro tra le capanne osservando queste donne ornate di anelli intorno al collo a alle ginocchia. Quindi aspettiamo fuori dal villaggio che gli ultimi turisti se ne vadano. Infatti, nessuno è ammesso a dormire nelle capanne delle donne giraffa e noi abbiamo questa possibilità solo grazie a Sin (la guida), che è molto amico del capo villaggio; almeno questa è la spiegazione che ci hanno dato (dobbiamo credergli?). Ormai con il buio ci ammettono nelle loro capanne con i nostri zainoni infangati. Sul villaggio cala una nuova atmosfera molto più affascinante e lontana dai set per turisti. Finalmente assaporiamo la realtà di queste persone e, affascinati, vediamo alcune donne giraffa lavarsi al pozzo illuminate da una candela. Coperte da un pareo si sciacquano il collo e gli anelli con gesti ritmici e rituali. Una situazione incantata. Ceniamo tutti insieme sotto al portico e tra una chiacchiera e l’altra il gruppo decide di fare un raid in città per provare i famosi massaggi thai. Un’idea pazzerella ma Sin riesce ad accontentarci (come per tutto il viaggio) . Con la moto va a reclutare un pick up che ci possa trasportare tutti quanti e così abbiamo affrontato di nuovo lo sterrato ed i guadi (forse in moto sarebbe stato meno rischioso) per farci fare i massaggi (quelli tradizionali thai che ti spaccano un po le ossa e non quelli "sexy") .



10/8 Sveglia alle 6.45 per le foto di rito con la luce migliore e poi via prima dell’arrivo dei turisti. Caricati gli zaini sul 4x4 riprendiamo le moto e ripercorriamo la pista con gli oltre 10 guadi. Arriviamo a Mae Hong Son zuppi fradici ma ormai non ci facciamo più caso. Fatta una bella colazione ci prepariamo al lungo percorso di oggi. Partiamo in direzione Chiang Mai. La strada passa tra le montagne e sale quasi a 2000 mt. In alto fa freddo e c’è una nebbia che riduce la visibilità a poche decine di metri. Dopo pranzo lasciamo la strada principale per inoltrarci nella foresta lungo un bellissimo sterrato alquanto impegnativo per il fango. A metà strada due del gruppo desistono e lasciano le moto da un lato proseguendo sul 4x4 che ci segue ovunque. Questo sterrato ci porta alle Hot Spring, delle sorgenti di acqua bollente con soffioni di vapore e pozze dove fare il bagno. Immersi nella foresta ci mettiamo il costume e andiamo ai soffioni dove troviamo dei giovani monaci buddisti in meditazione tra il vapore e le rocce. Alla nostra vista ovviamente si dileguano e noi ci facciamo il bagno. Tornati dalle pozze ci rimettiamo in viaggio e ripercorriamo la pista fino alla strada asfaltata. Ormai con il buio lasciamo l’asfalto per una pista non difficile ma da percorrere in notturna e, infatti, c’è una ragazza che cade e spezza la leva del cambio. Nulla di grave. Proseguiamo fino al villaggio di Sop Kai, quattro capanne sulla riva del fiume. La guida ci porta in un lodge isolato fuori dal villaggio dove ci asciughiamo e mangiamo sotto un porticato-palafitta sul fiume. E’ molto suggestivo. L’atmosfera è particolare (quasi sempre non c’è elettricità ed acqua corrente) e siamo tutti molto divertiti anche se stanchissimi.


11/8 Sveglia verso le 8.00. Facciamo colazione e poi con le moto andiamo presso delle capanne lungo il fiume dove partono i rafting. Qui ci sono solo gommoni ma noi vogliamo scendere il fiume con le zattere di bambù. Ci spiegano che per accontentarci dovrebbero andare a prenderle e che dovremmo aspettare un’ora; ma noi non abbiamo fretta così ci accomodiamo in loro attesa. Puntuali tornano con le zattere smontate e in venti minuti, davanti ai nostri occhi esterrefatti, montano due zatterone bellissime. Ci posizioniamo quattro su una e cinque sull’altra per cominciare la discesa del fiume che, in piena per le piogge, si presenta agitato e pieno di rapide. A metà percorso ci chiedono di scendere perché le rapide diventano pericolose. Infatti ben presto una delle due si sfascia su delle rocce.
Riprendiamo le moto e ci dirigiamo verso Chiang Mai per la fine del nostro tour in moto.


12/8 Purtroppo il tour in moto è finito ma il viaggio continua a regalarci intense emozioni. La lavatrice dell’hotel ha fatto gli straordinari per ripulire dal fango tutti i nostri abiti. Ci concediamo una visita al bellissimo e convenientissimo mercato notturno di Chiang Mai. Riusciamo ad assistere anche ad uno dei famosi spettacoli di spogliarello in un locale notturno.



13/8 Ripreso il treno in notturna (così si risparmiano anche i soldi del pernottamento) ci dirigiamo di nuovo verso sud ad Ayuttaia ex capitale thailandese. Facciamo un grosso giro per le rovine dei vari templi di buon mattino così risparmiamo i soldi degli ingressi (prima delle 8.00 non ci sono i controllori). Ci concediamo anche un giro in barca sul fiume ed un altro in bici per vedere la città.
A sera il solito treno per Surat Tani verso sud, da dove partono i traghetti per le isole.


14-18/8 Evitiamo la più famosa e turistica Ko Samui per l’isola di Ko Pangan. Il clima e la situazione sono completamente diverse da quelle del nord. Il mare non è caraibico ma è comunque bello. In crisi di astinenza da due ruote noleggiamo dei motorini 100 cc e iniziamo a scorrazzare per l’intera isola (io e Nico siamo anche caduti).
Comunque la libertà che offre un mezzo a due ruote è incommensurabile. Grazie a tale mezzo l’isola per noi non aveva più segreti.




Ciao a tutti e al prossimo viaggio.......